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Biodiversity Success Stories Magazine

Come prima, più di prima

BIOGENRES Eccoci di nuovo. Quando, molto timidamente, quasi un anno fa avevamo lanciato l’iniziativa di raccontarvi delle storie di successo, ci chiedevamo se le stesse avrebbero avuto altrettanto successo una volta trasferite dalla comoda nicchia dei laboratori dei ricerca, per finire sulle pagine del nostro magazine, spogliate della patina inconsapevolmente spocchiosa del mondo accademico, per finire esposte agli occhi di tutti i visitatori del nostro portale, nel mare senza filtro della conoscenza globale.

 E’ stata una piacevolissima sorpresa. Il nostro piccolo magazine, anche viaggiando a fari spenti lontano dai circuiti di distribuzione del mainstream, ha goduto da subito di tante voci di stima ed incoraggiamento. Ci è stato chiesto di ripeterci, di fare di più, di coinvolgere quanti più attori possibile, tra quelli, tanti, che si alternano con abnegazione sui numerosi palcoscenici allestiti nei nostri Istituti di ricerca, intenti a raccontare, sviscerare e proteggere quel patrimonio prezioso e misconosciuto che è la biodiversità.

 Noi non ci stancheremo mai di enfatizzare l’importanza dell’acquisizione di una consapevolezza razionale, e perché no, anche emozionale, del potenziale devastante messo in campo, in ogni infinitesimo istante, dal complesso network delle risorse genetiche, intese ad ogni livello del vivente. Non ci siamo stancati, infatti, e abbiamo percorso virtualmente tutta la penisola, alla ricerca degli spunti e delle collaborazioni, tante, che hanno reso possibile questo nuovo numero di “Biodiversity success stories”.

 Vi presentiamo questa nuova incursione in quel mosaico stimolante ed inesauribile che i ricercatori italiani impegnati sui tanti fronti della valorizzazione della biodiversità, tessono incessantemente con entusiasmo e spesso, colpevolmente lasciati fuori campo dagli obiettivi dei media. Lo facciamo con orgoglio e con quella fierezza sfacciata, di chi sa di essere una voce piccola, che racconta però una, anzi tante, storie importanti. Vi lasciamo in loro compagnia.

The Editorial Team

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Editoriale: Here we Are

BIOGENRES Trovandoci nella situazione di annunciare la nascita di un nuovo magazine sulla biodiversità, viene spontanea la necessità di “giustificarlo” agli occhi di un mondo che, addetti ai lavori o no, sente ormai parlare di questo concetto in modo caotico e quasi invadente.

Sembra passare l’idea che la tutela della biodiversità, da esigenza imprescindibile di un pianeta che si distrugge inesorabilmente con le stesse mani che lo hanno arricchito, sia diventata quasi uno spot inflazionato o l’ hobby di cercatori di fondi e venditori di “verde fumo ecologista”.

Biodiversity success stories nasce, nel nostro intento, come un racconto, o meglio un puzzle di racconti, strettamente legato alla trasferibilità di risorse genetiche disponibili nel BioGenRes Network. Non si ambisce a  creare tediose sovrapposizioni con chi, prima, meglio e più di noi, ha operato e opera nella conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale globale. Si sposta, semmai, l’ obiettivo verso storie e protagonisti molto più vicini a noi, al rapporto complesso ed affascinante tra i problemi e le esigenze sollevate dal mondo produttivo, tecnologico, medico o alimentare, e le risposte che prova  a dare la scienza. Facendo leva proprio sulla conoscenza via via meno pionieristica e più specializzata, di quel bacino inesauribile rappresentato dalla biodiversità dei viventi.

Tra le pagine di quello che speriamo riuscirà ad imporsi con la consuetudine di un appuntamento piacevole ed atteso troverete allora brevi flash e attraenti richiami sul lavoro dei tanti ricercatori e operatori italiani che operano nelle svariate applicazioni pratiche di un concetto, la biodiversità, che lasciato cadere nel linguaggio comune, senza chiarirne le connessioni concrete, finisce per risultare astratto e fine a se stesso.

L’ augurio è che il nostro magazine contribuisca a far luce su quanto di bello si sta facendo e quanto ancora si può fare in questo ambito.

Con la consapevolezza che, come afferma il Prof. Edward Osborne Wilson, unanimemente riconosciuto come il padre della Biodiversità, “We should preserve every scrap of biodiversity as priceless while we learn to use it and come to understand what it means to humanity ”. Buona Lettura.

Il Team Editoriale

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